Afferma Hekman: “.. è nella mancanza di una valutazione del capitale umano, delle sue charater skills che si può individuare la falla, ovvero il limite sotteso che mostra dove commettiamo l’errore.

Ne deriva che se le skills sono da intendere come quell’insieme delle disposizioni proprie dell’uomo, è probabile che non se ne sia mai dato conto.

Hekman, in riparazione a questa falla ci parla di big five, ovvero di cinque componenti di cui dovremmo tener conto:

  • estroversione,
  • amicalità,
  • coscienziosità,
  • stabilità emotiva,
  • apertura all’esperienza.

L’intelligenza emotiva offre alle aziende e alle persone uno strumento utile per incrementare il quoziente emotivo che, come sappiamo, incide più di quello intellettivo nella determinazione del successo professionale (e non solo). 

Lavorare sul livello di intelligenza emotiva permette di aumentare l’autoconsapevolezza, l’autoregolazione, l’empatia, le abilità relazionali e la motivazione intrinseca. Si tratta di uno strumento che approfondisce l’indagine del potenziale umano.

Le Soft skills sono un punto fermo dell’equilibrio personale e esistenziale di ogni individuo e le più cercate nel mondo del lavoro.

Un primo gruppo di abilità riguarda le competenze più cognitive, mentre un secondo gruppo

riguarda le competenze legate all’intelligenza emotiva.

Un ruolo fondamentale credo assuma la Creatività in Azienda

“Creatività significa semplicemente collegare cose.
Quando chiedi a persone creative come hanno fatto qualcosa, si sentono quasi in colpa perché non l’hanno fatto realmente, hanno solo visto qualcosa e, dopo un po’, tutto gli è sembrato chiaro. Questo perché sono stati capaci di collegare le esperienze vissute e sintetizzarle in nuove cose.”
STEVE JOBS – IMPRENDITORE, INVENTORE E FONDATORE DI APPLE

Un Fattore Critico di Successo in Azienda

è la creatività delle idee.

Si cerca sempre di più di avere, sul luogo di lavoro, delle persone che siano in grado di generare delle idee e delle soluzioni di innovazione e quindi in grado di garantire maggiore competitività e successo.

1)Per Raggiungere Obiettivi Aziendali il primo passo è

ALLENARE IL PROPRIO TEAM ALL’AUTOCONSAPEVOLEZZA

stimolare a guardarsi dentro, al fine di riscontrare Stati Emotivi, Atteggiamenti, Flessibilità, Capacità di Focalizzazione….

per adattarsi al proprio ambiente, per reagire alle difficoltà e modificare la propria realtà.

RI-CONOSCERSI,

PERCHE’ CONOSCERSI E’ UNA LEVA STRATEGICA

2)Il passo successivo è sviluppare il Pensiero Laterale in Azienda.

Il pensiero Laterale è caratterizzato dalla spinta creativa ad individuare più soluzioni che siano accettabili per motivi diversi, ma che abbiano tutte una loro “dignità”.

Il Pensiero Laterale riorganizza le informazioni esistenti e procede dal particolare al generale mediante un approccio meno selettivo, ma più esplorativo, probabilistico, stimolante e creativo.

Oggi le aziende devono imparare a competere in modi innovativi, che comprendono la capacità di realizzare e consegnare i prodotti con maggiore rapidità, con logica Lean Manifacturing, di migliorare il design e lo styling dei prodotti, di arricchire l’offerta con maggiori vantaggi e di instaurare con i clienti un rapporto di lungo termine reciprocamente vantaggioso …

In Questo contesto il Kapitale Umane è il Fattore che può fare la Differenza in Azienda.

E allora incentiviamo e sviluppiamo il PENSIERO LATERALE/ DIVERGENTE, questo stimola la  riflessione dando la possibilità di valutazioni alternative della realtà rafforzando cosi l’attitudine a cercare soluzioni creative, inaspettate e nascoste.

Sono diversi i metodi e le tecniche per aumentare la capacità creativa e migliorare la flessibilità di stabilire connessioni nuove e innovative.

 

 

 

 

 

Il pensiero verticale è analitico, il pensiero laterale è intuitivo

Tra i più noti, il Metodo Scamper, creato dal pubblicitario americano Bob Eberle che a sua volta si è ispirato alla tecnica più generale del Brainstorming di Alex Osborn.
Scamper” è un acronimo composto dalle lettere iniziali delle azioni cui invitano le domande da rivolgere a sè stessi una volta formulata l’idea su cui si vuole lavorare

S / Substitute: sostituisci

Che cosa può essere sostituito nella tua idea?

C / Combine: combina

Con quale altro elemento combineresti la tua idea?

A / Adapt: adatta

Come posso adattare questa idea alle mie esigenze?

M / Modify: modifica

Cosa posso modificare per avere un impatto migliore?

P / Put to otheruses: pensa a un altro utilizzo

Come posso sfruttare questa idea per un altro scopo?

E / Eliminate: Elimina

Quale opzione posso eliminare per rendere l’idea più realizzabile?

R / Rearrange: riformula, rovescia, trova nuove ipotesi

Come posso cambiare l’ordine o la sequenza dei passaggi? COME TROVARE NUOVE IPOTESI