Le intelligenze multiple tra Fluidità, Pensiero divergente, e Comunicazione

E rifletto …

Allora, siamo tutti intorno ad un tavolo di una fredda sala riunioni … tanti uomini incravattati. …

He si, la casualità ha voluto fossi l’unica donna, però ce n’è uno con abbigliamento non convenzionale, e poi  il committente, impeccabile, blasonato .. ma che sempre più e sempre più gradualmente sposa il pensiero divergente…

Eh penso,… a come il buon BAUMAN, ha descritto molto bene l’emblema di quella riunione, la società è in movimento, tutto è fluido, non ci sono più confini e in assenza di confini non ci sono punti di riferimento…

He si, il caffè è ormai finito, ma io continuo a sorseggiare per giustificare il prolungarsi della pausa perché, la mente ormai sta rielaborando quell’incontro… in cui vigono pensieri molto eterogenei.

Quindi torniamo a Bauman, …

e il mio schema mentale, divergente, mi riporta ad analizzare

l’attuale contesto socio-economico e le esperienze professionali che sto vivendo, penso alla frammentazione dell’offerta, alla Comunicazione aziendale e all’inefficacia dell’one to many, alla cultura partecipativa, alle  informazioni disponibili a basso costo e all’ eccesso di informazioni che poi, spesso significa non informare, all’interattività da pari a pari piuttosto che alle trasmissioni dall’alto al basso, penso ai legami emotivi che poi, sono quelli duraturi e sono dunque quelli che i Brands devono creare  ..

Insomma innumerevoli pensieri

… E niente…

Poso la mia tazza di caffè… e comincio a mettere nero su bianco pensieri e idee frastagliate… senza una meta, senza neanche sapere perché sto scrivendo e a quale conclusione voglio arrivare se poi ad una conclusione voglio arrivare….

Rielaborando tutti i miei pensieri mi viene in mente un’altra cosa.. mi viene in mente che  Gardner afferma: ““Non esistono due persone che abbiano esattamente la stessa combinazione di intelligenze. Qualcuno è più forte nell’intelligenza linguistica, qualcuno in quella spaziale.”

che Intanto nello sviluppo creativo partiamo ricordando che,  comunichiamo a PERSONE (not more targets)

E ogni persona  ha un proprio codice di comunicazione

Si può fare dunque ricorso ad un linguaggio che ha la funzione di persuadere, di relazionarsi, di narrare, con testi creativi , frutto della combinazione immaginativa e della realtà dalla quale attingere,  riusciamo così a farci ascoltare da coloro che hanno una spiccata intelligenza linguistica,

oppure

presentare soluzioni ad esigenze,  presentare  applicazioni e regole scritte, progettazione di ipotesi e problem solving ed è questo l’approccio comunicativo verso chi ha una spiccata intelligenza logico-matematica, 

oppure

il ricorso ad immagini e disegni, diagrammi, mappe, modellini,… è questo per chi ha una spiccata intelligenza visuo-spaziale, …

Comunichiamo  non più in maniera monodirezionale ma interattiva, con uno stile che mira a sorprendere e ad incuriosire ,pensiamo al web come luogo in cui comunicare a due vie, raccogliere opinioni, insomma applichiamo una filosofia aziendale più rischiosa, che punti ad utenti appassionati da evangelizzare,

perchè la parola d’Ordine è COINVOLGIMENTO, i BRAND HANNO BISOGNO di creare ESPERIENZE PER FAR PARLARE DI LORO.

Per tutto questo penso…   

e il mio emisfero destro del mio cervello comprende che è necessario osare…  proporre un piano di MARKETING NON CONVENZIONALE redatto integrando marketing convenzionale e marketing non convenzionale.

Ecco cosa penso…

E allora finalmente metto da parte quella tazza di caffè…. E mi sento illuminata….

E allora metto giù i punti.

Partiamo dallo studio di un claim, per rafforzare il posizionamento del Brand nel mondo di riferimento. Una strategia di comunicazione che farà perno sui valori del  mondo cui appartiene  il Brand e dunque il l mondo levi’s,  Nike e Diesel  e su un  prodotto che ha «rotto» le regole di mercato della categoria per far innamorare consumatori esigenti e consumatori occasionali.

Faccio uno schemino di azioni e timing operativo, definendo  mezzi, obiettivi specifici, durata, ruoli, …

Tutto deve essere realizzato con colori contrastanti e l’impostazione grafica farà ricorso all’iconografia che ha un valore strategico: quello di comunicare immediatamente e trasversalmente un messaggio. Un simbolo, di fatto, è come un’ideogramma: dovrebbe poter essere immediatamente convertito in parole.